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2: 5 – تعليم الكنيسة في المشيئتين

L'esistenza di due nature perfette nel Signore è la base per l'esistenza di due volontà, due azioni, due conoscenze e due sapienze divine e umane. (1).

Azione e volontà sono tra le principali caratteristiche della natura razionale. Piuttosto, la natura è la fonte dell'azione e della volontà, non la persona. Questa è l'opinione dei padri, come si dirà altrove. Massimo il Confessore insisteva fortemente perché lo dicessero i Padri.

Altrimenti la Santissima Trinità avrebbe tre azioni e tre volontà (2).

Poiché in entrambe le nature il volenteroso è il Figlio unigenito, da lui non possono nascere due volontà o azioni contrastanti.

La natura umana (inclusa la volontà) è divinizzata in Lui. Pertanto la volontà umana divina concorda con un atto libero e spontaneo.

Non esiste alcuna contraddizione tra le due azioni e le due volontà. Nessuna delle due coppie è divisa.

Le due nature non agiscono separatamente, ma ciascuna fa le proprie cose in armonia con l'altra in completa comunione.

La divinità dimora e risiede con pienezza nell'umanità, riempiendola con l'abbondanza del suo splendore, diventando la sua unzione.

Lo ha santificato, lo ha illuminato, lo ha divinizzato, lo ha glorificato, gli ha dato la vita e gli ha dato la capacità di rinascere, di compiere miracoli e di resuscitare i morti, poiché è il corpo del Signore.

La luce della divinità è apparsa radiosa nell'umanità nel giorno della Trasfigurazione sul monte Tabor.

La volontà e l'azione umana furono divinizzate in lui, per cui tutte le sue azioni divennero strumenti per la nostra salvezza.

Così siamo stati sepolti con lui a morte e con lui siamo risorti in vita. Quindi la sua divinità ha risuscitato il suo corpo dalla tomba e la divinità è penetrata nell'umanità, ma in questo non c'è alcuna inversione. La divinità non è suscettibile ad alcun sintomo dell’umanità.

قال غريغوريوس اللاهوتي: “إن الأخير ألّه الأول” أي الله ألّه الجسد… “مسح بالألوهة ما أخذه وإذ صار واحداً مع من مسحه…” (الخطبة 45: 9 و13).

A causa dell'unità ipostatica, colui che ricerca e colui che agisce sono uno. Quindi vediamo il Signore Gesù piangere su Lazzaro mentre la Sua divinità compie il miracolo della risurrezione dalla tomba. Ciascuna natura dunque compiva ciò che le spettava. Gesù agisce secondo la Sua natura.

La volontà del Signore non era afflitta dalla corruzione come la nostra.

Pertanto, il Signore non conosceva l’esitazione, il bilanciamento delle questioni e altri tipi di debolezza che si verificavano nella nostra volontà a causa della nostra nascita dall’Adamo caduto.

La sua volontà è diretta al bene senza ostacoli e obbedisce liberamente alla volontà divina, come vediamo nella sua lotta volontaria e nella sofferenza nel Getsemani. (3).

Collegato a questo è il problema dell'ignoranza di Gesù.


(1) {A causa delle dimensioni ridotte di questo capitolo da un lato e della sua importanza dall'altro, ci auguriamo che rivediate le seguenti pagine: Categorie in Cristo ENelle caratteristiche delle due nature EIn progresso in Cristo ENell'ignoranza e nella schiavitù ERitornando al discorso sulle due volontà, le due abilità, le due menti, la conoscenza e le due saggezze… كلها للقديس يوحنا الدمشقي نقلاً عن كتابه “المئة مقالة في الإيمان الأرثوذكسي”… ويُفضل قراءة كل قسم “La Cristologia di San Giovanni Damasceno” المأخوذ عن الكتاب المذكور…

ونود أن نضيف هنا نصاً من “In progresso in Cristo” للقديس يوحنا الدمشقي: “فإذا كان الجسد قد اتحد حقاً بالله الكلمة منذ بدء وجوده، بل إنه قد ابتدأ فيه ونال فيه وحدة هويّته الأقنوميّة، فكيف هو لم يستملك استملاكاً تاماً كلّ حكمة ونعمة؟ والأمر ليس أنّ هذا الجسد قد اشترك بالنعمة أو حظي على نعمة مما هو للكلمة، بل بالأحرى -بسبب الاتحاد في أقنوم- قد صارت البشريات والإلهيات مسيحاً واحداً. وعليه، فإنّ ذاك نفسه الذي كان إلهاً وإنساناً معاً، Il suo corpo era una fonte di grazia e saggezza e traboccava di bontà per il mondo“….}… (الشبكة).

(2) Massimo il Confessore, Minn. 90:152 e 91:200, 333-341, 289, 292.

(3) Massimo il Confessore (Min. 90:152 e 91:12, 21, 30, 48, 49, 73, 85, 100-101, 153, 192, 200, 289, 292, 301, 308, 333-345, 1045, 1060). Damasco (3:14-15, 17, 19 e 4:18) e Loski (142-143).

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