Voglio iniziare il mio discorso di oggi dicendo che ciò che la Chiesa ha ricevuto dagli apostoli è lo stesso, ma in seguito sono intervenuti sforzi in tal senso, per cui la divisione indesiderata è diventata inevitabile. Ho scelto di parlare stasera dell'onorare la Vergine Maria nella chiesa, in considerazione del suo posto nella nostra fede cristiana. La prima cosa da cui è bene cominciare è la testimonianza degli apostoli nella Sacra Bibbia, per poi passare ad esaminare questa posizione nella consegna apostolica vissuta nella chiesa attraverso le sue preghiere.
Testo del Vangelo:
(26) وفي الشَّهرِ السّادِسِ أُرْسِلَ جِبرائيلُ المَلاكُ مِنَ اللهِ إلى مدينَةٍ منَ الجَليلِ اسْمُها ناصِرَةُ، (27)إلى عذراءَ مَخْطوبَةٍ لِرَجُلٍ مِنْ بيتِ داوُدَ اسمُهُ يُوسُفُ. واسْمُ العْذراءِ مرْيَمُ. (28) فَدَخَلَ إليها المَلاكُ وقالَ سلامٌ لكِ أيَّتُها المُنْعَمُ علَيْها. الرَّبُّ معَكِ. مُبارَكَةٌ أنْتِ في النِّساءِ. (29)فلَمّا رأَتْهُ اضطَرَبَتْ مِنْ كَلامِهِ وفَكَّرَتْ ما عَسَى أنْ تَكونَ هذِهِ التَّحِيَّةُ.(30) فقالَ لها المَلاكُ لا تَخافي يا مَرْيَمُ لأَنَّكِ قدْ وَجَدْتِ نِعْمَةً عِندَ اللهِ. (31)وها أَنْتِ سَتَحْبَلينَ وتَلِدينَ ابناً وتُسَمّينَهُ يَسوعَ. (32)هذا يكونُ عَظيماً وابْنُ العَلِيِّ يُدْعَى ويُعْطيهِ الرَّبُّ الإِلَهُ كُرْسِيَّ داوُدَ أَبيهِ. (33)ويَمْلِكُ على بَيْتِ يَعقوبَ إلى الأبَدِ ولا يَكونُ لِمُلْكِهِ نِهايَةٌ.
(34) Allora Maria disse all'angelo: «Come può avvenire questo, dal momento che non conosco uomo?». (35) Allora l'angelo, rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra; perciò anche colui che nascerà santo sarà chiamato Figlio di Dio. (36) Ed ecco, anche Elisabetta, tua parente, ha concepito un figlio nella sua vecchiaia, e questo è il sesto mese per lei che era detta sterile. (37) Perché nulla è impossibile a Dio. (38) E Maria disse: Ecco, io sono la serva del Signore. Mi venga fatto quello che dici. Poi l'angelo la lasciò.
(39) Allora Maria si alzò in quei giorni e andò in fretta sui monti, verso la città di Giuda. (40)Ed entrò da Elisabetta. (41) Quando Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo. (42) Ed ella gridò a gran voce e disse: Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno. (43)Come posso ottenere questo, che la Madre del mio Signore venga a me? (44) Ecco, quando il suono del tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. (45) Beata colei che ha creduto che si sarebbe compiuto ciò che il Signore le aveva detto.
(46) Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore. (47) E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore. (48) Perché guardava l'umiltà della sua nazione. Poiché d'ora in poi tutte le generazioni mi diranno beata. (49) Perché grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e santo è il suo nome. (50) E la sua misericordia si estende di generazione in generazione a coloro che lo temono. (51) Ha mostrato forza con il braccio. Hai disperso i superbi nell'immaginazione dei loro cuori. (52) Ha rovesciato i potenti dai troni ed ha esaltato gli umili. (53) Ha saziato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote. (54) Israele aiutò il suo servo a usare misericordia. (55) Come parlò ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre. (56) Maria dunque rimase con lei circa tre mesi e poi ritornò a casa sua.
كما سمعتم، يأتي ملاك الله جبرائيل، من السماء، إلى الناصرة حيث كانت مريمُ مقيمةً مع رَجُلِها يوسف. ويصف الإنجيلي لوقا مريم أنها عذراء رغم إقامتها في بيت يوسف تأكيداً على عِفّتها، وتحضيراً لنا لِمَا سوف نسمع الملاك يقول. إذ يُبادرها قائلاً: Caire kecaritwmenh = Khaire kekharitomeni = إفرحي فرحاً أيتها المُنْعَمُ عليها، الرَّبُّ معَكِ. هذه هي تحية الملاك للعذراء، افرحي يا مَن قد نِلْتِ نِعَماً من الله. وافرحي لأن الرب معك. ولا يتكلّمُ الملاكُ هنا عن أن الرب سيكون معها في وقتٍ لاحقٍ، بل يقول عن حالةٍ حاضرةٍ وهي أن الربَّ معها الآن وهو معها منذ زمن. “الرَّبُّ معَكِ”. ولم يكتفِ بهذا القول، بل لم يستطع أن يضبط لسانه عن مديحها فقال لها: “مُبارَكَةٌ أنْتِ في النِّساءِ”. وذلك تعظيماً منه للقديسة مريم التي فاقت على كثيرين في طهارتها وقداستها فصارت مبارَكةً في النساء. ليس لأن غيرها من النساء لم يتقدّسن، بل لأنها فاقت في القداسة عليهِنَّ واستحقت أن تكون أُمّاً للخالق. من هنا فالبركة الآتية إليها في شخص ابنها يسوع ستجعلها “المباركة في النساء”، وليس “المباركة” فقط. وهنا نرى القديسة مريم تَحارُ من كلام الملاك وتضطرب، وهذا هو شعور كل القديسين الذي يبلغون القداسة بالتوبة ويخشون من المديح الذي يقدّمه الآخرون لهم خشية أن يُغَرِّر بهم الشرير فيفقدون نعمة التواضع. فرآها الملاكُ وقد رغبت في صَدِّ أذنيها عن سماع هذا الإطراء. فاستدرك نفسَه، لأنه يعرف شعور القديسين، وقال لها: “لا تَخافي يا مَرْيَمُ لأَنَّكِ قدْ وَجَدْتِ نِعْمَةً عِندَ اللهِ”. لا تخافي من كلامي، وإنما أنا أعجز عن ضبط لساني لمعرفتي بحالِكِ وما أنتِ عليه من قداسةٍ، وأنا آتٍ إليكِ بهذا الخبر: “وها أَنْتِ سَتَحْبَلينَ وتَلِدينَ ابناً وتُسَمّينَهُ يَسوعَ. هذا يكونُ عَظيماً وابْنُ العَلِيِّ يُدْعَى ويُعْطيهِ الرَّبُّ الإِلَهُ كُرْسِيَّ داوُدَ أَبيهِ. ويَمْلِكُ على بَيْتِ يَعقوبَ إلى الأبَدِ ولا يَكونُ لِمُلْكِهِ نِهايَةٌ”. هذا الخبر الذي أتى به الملاك ليس بسيطاً وهو عسر الفَهم، إذ يقول أنها 1) سوف تحبل، 2) ستلد ابناً. ثم يعطي صفات هذا الابن المولود منها: أوَّلُها أنّه سيكون عظيماً لأنه عظيمٌ، ويسمّيه الناس ابن العليّ، أي ابن الله، لأن أصله إلهيٌّ رغم أنه منظورٌ كإنسانٍ. فهو ابن الله، بمعنى أنه يحمل الجوهر الإلهيّ. ثم يُكمل في رسم عظمته على الناس فيصوِّر لها أنه سيملك على شعب الله، على المؤمنين. كما يقول المزمور: “أمّا الله فهو ملكنا قبل الدهور، صَنَعَ الخلاص في وسط الأرض” (مزامير 12:75). هكذا يصير الإيمان به أنه مَلِكٌ وإلهٌ فيملك على المؤمنين مُلكاً أبديّاً لا يزول، ليس له”نهاية”. هذا هو ملكوت المسيح. أمام هذا الكلام قامت مريم تختبر صحة رسالة الملاك ومصدرها. فقالت له: “كيف يكون هذا وأنا لست أعرف رجلاً؟”، أو بمعنى آخر: إن كنتَ رسول الله إليَّ، ألا يعلم الله ببتوليتي وأنني رغم إقامتي مع رجل فإنني لا أقيم معه علاقة جسدية، وأنا لا أعرف الرجال. فكيف سيكون حَبَلٌ مِن غير رجل؟ لأنه من المستحيل أن يُغّيِّرَ الله مقصد البتول مريم التي نذرت عذريتها، وهو الذي أعطى الناس ملء الحرية ويحترم حريتهم إلى أبعد الحدود. هنا أجابها الملاك، وهو يفهم ما تقول وكأنه يطمئنها، لأنه يعرف علاقتها بالله وعذريتها وحياتها المقدّسة وكل شيء، ويؤكد لها أن ما يقوله لا يعني أنّ الذي ستحبل به وتلده سيكون من إنسانٍ بل بالروح القدس لهذا قال: “الرُّوحُ القُدُسُ يَحِلُّ عَليكِ وقُوَّةُ العَلِيِّ تُظَلِّلُكِ”، أي أنا أتكلّم عن حَبَلٍ من غير رجلٍ، “فلِذلِكَ أيضاً القُدُّوسُ المَوْلودُ مِنْكِ يُدْعَى ابنَ اللهِ”. لأن الآتي ليدخل أحشاءك هو القدوس السماوي، والحبل ليس من إنسانٍ، لهذا “فالمَولودُ مِنْكِ يُدْعَى ابنَ اللهِ”.
Le ha dato la prova che porta il suo messaggio da Dio:
- Dalle sue parole, il concepimento dello Spirito Santo le rivela così la persona dello Spirito Santo che lei conosce. Da qui la sua fede in Lui e nella Sua azione, cioè condivide la sua fede nella potenza e nel potere dello Spirito Santo.
- Sua cugina Elisabetta è ora incinta di sei mesi, prova della capacità di Dio di cambiare il corso della natura.
- La sua convinzione che nulla è impossibile a Dio.
Così elimina ogni dubbio che possa essere lui il tentatore, ma conferma in tutto ciò che dice di essere il Messaggero di Dio. Maria, in cambio, afferma che anche lei è la serva di Dio e che obbedisce ai suoi comandi e non alle parole di nessun altro. Per questo ha detto: "Ecco, sono la serva del Signore". Se le tue parole vengono da Dio, allora sia la volontà di Dio. "Mi sarà fatto secondo la tua parola", purché il Santo Dio non cambia la mia intenzione e il mio voto a Lui.
Da queste parole risulta chiaro che l’angelo Gabriele non si è limitato a trasmettere il messaggio in modo secco, ma ha piuttosto spiegato, attraverso le parole di lode che ha pronunciato nei suoi confronti, cosa significa che ella “ha trovato grazia presso Dio”. Se proseguiamo nel Vangelo di Luca e seguiamo la visita della Vergine Maria ad Elisabetta, scopriremo che il saluto di Maria ad Elisabetta ebbe effetto, poiché il feto (Giovanni Battista) sussultò nel grembo di Elisabetta e lei fu piena dello Spirito Santo. . «E gridò a gran voce» verso la Vergine, cioè la lodò, dicendo e dichiarando pubblicamente: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno». La loda e la chiama «benedetta» dallo Spirito Santo perché genera «il Figlio del Benedetto».
Questa benedizione che porta la Santissima, Santissima Maria è il frutto benedetto, ed è ciò che rende la venuta di Santa Maria ad Elisabetta una cosa grande che Elisabetta non meritava (mentre guarda la questione), quindi si meraviglia e dice con stupore: "Da dove mi viene questo "grande onore" che una madre venga a me? "Mio Signore, a me"? Infatti, il Figlio di Dio, che era un feto nel grembo di Maria, ora visita Elisabetta, ed Elisabetta, attraverso lo Spirito Santo, si rivolge a Colei che ha superato le donne in santità, per cui ha meritato di portare il frutto benedetto. , come potrebbe il Santissimo accondiscendere a venire nella povera nazione di Dio? Qui Elisabetta parla nello Spirito Santo e chiama la Vergine Madre di Dio, cioè Madre di Dio, perché «Dio è il Signore e ci è apparso» (Sal 117,26-27).
Maria dà alla luce il Figlio di Dio. Lei è la madre del Figlio di Dio, la Madre di Dio, che ha dato alla luce Dio nella carne, quindi Gesù è Dio incarnato.
In questi due eventi è evidente l'elogio alla Vergine. Su questa lode si fonda ogni lode detta alla Madre di Dio nella Chiesa.
Ogni lode della Vergine o di qualunque santo è una glorificazione di Dio, che è “meraviglioso nei suoi santi”, cioè che attraverso di loro opera prodigi. “Tu sei grande, Signore, e le tue opere sono straordinarie, e nessuna parola può bastare a lodare le tue meraviglie”.
Intendiamo la lode dell'Angelo di Dio Gabriele alla Vergine Maria come una glorificazione di Dio, e comprendiamo la lode di Elisabetta da parte dello Spirito Santo alla Vergine Maria come una glorificazione di Dio, “che rende i suoi santi sulla terra una meraviglia .” Colui in cui Maria ha creduto e da lui ha ottenuto la beatitudine, cioè la benedizione e la beatitudine. In questo contesto si comprendono gli applausi della donna che, ascoltando le parole di Gesù Cristo e rallegrandosi per le sue parole, alzò la voce in mezzo alla folla e gli disse, cioè disse a Cristo: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai allattato» (Lc 11,27). Quanto è beata colei che ha dato alla luce questo santo che pronuncia parole benedette! Gesù le disse: Maria è beata perché ha obbedito fin dal principio ai comandi di Dio, e per questo è stata santificata, ha trovato grazia presso Dio e ha ricevuto l'onore di portare nel suo grembo il Figlio del Beato. la parola di Dio e osservatela» (Lc 11,28). Per questo cantiamo in chiesa nel giorno della nascita della Vergine: «Ascolta, figlia, e vedi; porgi l'orecchio e dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre, e il re vorrà la tua bontà» (Sal 45,10). ).
Questa obbedienza alla parola divina fece sì che Dio la guardasse e le impartisse una benedizione, per questo disse di sé: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore". Perché guardava all’umiltà della sua nazione”. Glorifica Dio e si rallegra della salvezza che Lui le ha predicato e attraverso lei alle persone. Egli è il suo Signore, il suo Salvatore e la sua gioia. Questo perché ama gli umili e li eleva, mentre degrada gli arroganti e li abbassa. Dio eleva gli umili, ai nostri occhi, perché ci mostra quanto sono amati da Lui. È così che ci disciplina e ci guida a imitare il loro comportamento. Per questo Maria è benedetta e benedetta. Dice anche: “Ecco, d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”. Il motivo è che l’Onnipotente ha fatto “grandi cose” alla vergine, cose che hanno sorpreso le persone: una vergine è rimasta incinta, ha partorito ed è rimasta vergine! Un miracolo segue un altro miracolo, e non c'è altra spiegazione se non che Dio lo abbia creato, come indicazione della Sua stessa presenza. Così il suo nome rivela che Egli è santo. Ha rivelato che la Sua misericordia è su tutte le generazioni a coloro che Lo temono.
Lo status della Vergine davanti a suo Figlio e Signore è così grande che la sua richiesta non verrà respinta. Ciò appare chiaramente nell'evento delle nozze di Cana di Galilea (Gv 2,1-11). Dove la Vergine fa notare a Cristo, che conosce ogni cosa, che “non hanno vino”, come se avesse pietà della loro condizione e desiderasse per loro la gioia celeste e terrena. In questo modo rivela anche la sua santità perché il suo amore scaturisce dall'amore divino, e non chiede per se stessa, ma per gli altri.
Cristo ha voluto chiarirle ulteriormente l’onore che ella aveva davanti a Lui, per questo le ha detto: “Donna, la mia ora non è ancora giunta”. Se conosci la Mia potenza, la Mia misericordia e il Mio amore per le persone con cui sono venuto per avere la vita e per averla meglio, allora il momento in cui comincerò a dichiararmi, a cominciare ad apparire pubblicamente, rimane affar mio. Sebbene siano affari miei, condividi il mio desiderio di portare gioia nei cuori delle persone e rimuovere da loro la miseria. Ora dichiaro che la tua volontà è tutt'uno con la mia. La Vergine lo capì e rispose: «Tutto quello che vi dirà, fatelo» (Gv 2,5). Se la risposta di Cristo fosse negativa, cioè: Tu rimani negli affari tuoi e quello che hai sono affari miei, cioè non ti riguardano. L'avrebbe delusa e sarebbe tornato indietro. Ma il tono era positivo al cento per cento, per questo ha continuato: “Qualunque cosa ti dica, falla”. È come se dicesse: “Obbedite al Signore Gesù e troverete riposo per le vostre anime e proverete un'altra gioia indescrivibile”. Questo è il suo insegnamento.
La sua anima è unita a Lui e lo ama, ed egli ha condiviso il suo amore per Cristo con Giovanni Evangelista, il più giovane dei discepoli, perché nonostante la persecuzione dei Giudei e la crocifissione di Cristo, è rimasto con la Vergine Maria presso la croce . Allora Gesù disse a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio”. Chi mi ama è mio fratello e tu sei sua madre. «Allora si rivolse al discepolo e gli disse: “Ecco tua madre”» (Gv 19,26-27). Lei è Colei che mi ha generato e ha amato il mondo ed è diventata madre di tutti quelli che hanno creduto in me e mi hanno amato." E da quell'ora quel discepolo la prese con sé". Il rapporto tra Giovanni e Maria è d'amore per Gesù. Il rapporto di ogni credente con Maria è un rapporto di amore per Gesù. Ci rivolgiamo a Lei nei momenti di angoscia perché sappiamo che la sua richiesta non verrà respinta, poiché Lei è l'intercessore per il mondo. Sebbene la Chiesa ortodossa affermi senza dubbio, e addirittura dichiari e predichi, che l'unico Salvatore e l'unico mediatore tra Dio e gli uomini è il Signore Gesù Cristo, non ha paura di rivolgere la supplica alla Vergine: "O Santissima, Madre di Dio, salvaci”. Questo non perché Maria possieda la salvezza e la conceda, anzi è un dono divino, ma perché Maria, attraverso la sua intercessione presso Dio, Dio ci concede la salvezza attraverso le sue preghiere e suppliche.
Questa grande venerazione della Vergine, “Madre di Dio”, “piena di grazia”, “perennemente vergine”, “tuttsanta”, “Madre della Luce”, “Sposa di Dio”, non ci fa dimenticare, e deve non farci dimenticare, ciò che disse anche la Vergine stessa: “Ecco, io sono la serva del Signore”. Anche se lo ha partorito fisicamente, rimane sua serva, pregandolo e supplicandolo. La onoriamo come Madre di Dio, in onore, non in adorazione. La veneriamo molto e chiediamo la sua intercessione, ma non le offriamo il suo culto. La sua grandezza stava nel frutto che portava al mondo. Quindi, non viene ordinata solo nella Chiesa ortodossa, ma viene ordinata sempre mentre porta Gesù tra le braccia: “La regina si è levata alla tua destra” (Salmi 45:9). Questa gloria e questa benedizione furono acquisite dalla Vergine a causa della sua maternità. Ma questa gloria non significa affatto darle attributi che non si possano dire esclusivamente di nessun altro che di Dio.
Ora giungo alla conclusione di quello che voglio dire. Nonostante la presenza di queste uniche radici di fede nella vita della prima Chiesa cristiana, che sono chiare nella Sacra Bibbia, sfortunatamente, gli sforzi nella fede le hanno impedito di dare un'unica radice. Se affrontassi solo la questione dell’onorare la Vergine, senza affrontare altre questioni dottrinali, scoprirei che l’onorare la Vergine da parte dei latini superava i limiti accettabili per gli esseri creati. Se la questione restasse l’ignoranza nelle pratiche delle persone, la descriveremmo come una deviazione nelle pratiche ignoranti, come accade qui e ovunque. Ma il fatto che acquisisca uno status giuridico come credenza è motivo di divisione. L'allontanamento dalla resa apostolica portò i latini a considerare la nascita verginale senza tracce di peccato originale. [Questo è il significato della dottrina dell’“Immacolata Concezione” pubblicata da Papa Pio IX in un’enciclica pontificia, l’8 dicembre 1854: La Santissima Vergine Maria fu trovata, fin dal primo momento del suo concepimento, inviolabile e libera da tutte le macchie del peccato originale. Ciò avviene per una grazia e un privilegio concessile da Dio Onnipotente, e grazie ai meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano.] Secondo questa dichiarata dottrina, la Vergine gode di uno speciale privilegio: è esente dal peccato originale fin dal momento del suo concepimento da parte dei suoi genitori, Gioacchino e Anna. Affinché Cristo si incarnasse da Lei e diventasse un essere umano perfetto senza peccato.
Noi ortodossi diciamo in lode della Vergine (versetto 23): “O Madre di Dio, poiché sei un tempio vivente, noi tutti ti lodiamo, cantando per Colui che è nato da te. Perché il Signore, che governa l'universo nelle sue mani, ha risieduto nel tuo seno, ti ha santificato e glorificato, e ha insegnato a tutti a gridare di te: Rallegrati, o baldacchino del Verbo di Dio. Rallegrati, o santo più grande del Santo di Dio. Santi. Rallegrati, o arca dorata dello Spirito. Rallegrati, o tesoro inesauribile della vita. Crediamo cioè che la Vergine sia stata purificata dal peccato quando lo Spirito Santo discese su di Lei e la potenza dell'Altissimo la coprì con la sua ombra. Se la Vergine potesse godere dei risultati della redenzione prima o senza l’opera di salvezza di Cristo, perché gli altri non ne godono, e perché Cristo morì o si incarnò in primo luogo?
ويأتي ظهور العذراء للقديسة برناديت في 25 آذار 1858، فيتَّخذ منه الغربيون حُجّة في أن قولهم في العذراء، أنه حُبلَ بها من غير دنس، أي بلا خطيئة، صحيحٌ. ولكن إذا تَمَعَنّا في الحادثة، وهي خمسة عشر ظهوراً للعذراء في لورد، لوجدنا أن العذراء تكلمت مَرّة واحدة وقالت:” أنا الحبل بلا دنس = Je suis l’immaculee conception = I am the immaculate conception.”
Qui dobbiamo notare che fu detto nella festa dell’Annunciazione, il 25 marzo 1858, che è la festa del concepimento da parte della Vergine di Cristo senza peccato. Così comprendiamo, alla luce del Vangelo e della corretta sottomissione, che dice che io, colui che concepii Colui che «non conobbe peccato e non fu trovato inganno nella sua bocca» (1 Pietro 2,22), concepì l'impeccabile Agnello di Dio.
Questa obiezione all’equivoco della frase “La Vergine di Lourdes” non rimane limitata agli ortodossi, ma la respingono anche molti teologi occidentali, il più importante dei quali è Tommaso d’Aquino nella sua “Interpretazione dei Proverbi” (I. III d. 3, 9.1, 9.4, a.1) e nella “Summa Theologiae” (III a, 9, 27). Nonostante ciò, i papisti mantenevano una posizione diversa dalla prima fede della Chiesa.
C'è un'altra affermazione dichiarata dalla Chiesa Cattolica Latina al Concilio Vaticano II, cioè che Maria è una corredentrice. [Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Capitolo VIII, Terzo: La Beata Vergine e la Chiesa, paragrafo 61 - Documenti sinodali del Concilio Vaticano II in lingua araba, Terza edizione riveduta, 1989, p. 135] Il Redentore è Gesù, che ha versato il suo sangue in riscatto per noi, e il Concilio Vaticano II dice che lei è compagna della redenzione. Questa affermazione è respinta anche dagli ortodossi, e padre Serj Bulgakov (1871-1944) ha commentato che possiamo descrivere Lei (la Vergine) come “lo strumento e il mezzo di salvezza”, ma non una compagna della redenzione [nel Verbo incarnato, capitoli due e quattro, tradotti da Rizkallah Arman, Al-Nour Magazine, n. 6, 1948]. Padre Matta Al-Meskeen dice in La Vergine Santa Maria [pubblicazioni del Monastero di San Anba Makar, Wadi El-Natroun]: “Il fatto che lei sia la Madre di Dio non la qualifica in alcun modo a essere chiamata partner nella il processo di redenzione e di salvezza sotto ogni aspetto, perché ciò richiede sicuramente una natura divina. Quanto alla natura della Vergine Maria, ella è un'umanità rimasta preservata dalla grazia, in attesa della redenzione, della salvezza e della risurrezione fino al giorno di Pentecoste, grazie alla sua fede, alle sue preghiere, alla discesa su di lei dello Spirito Santo ardente e la sua comunione con i discepoli nel corpo e nel sangue in uno stato di umiltà “come serva del Signore”… Non è redentrice né salvatrice, ma è redenta e salvata…”
Tali sforzi nella fede rendono il divario sempre più grande. Non c’è prova più chiara di ciò della questione sollevata l’anno scorso dal signor Muhammad Al-Sammak sul quotidiano Al-Nahar, dove riportò la notizia di una proposta presentata al Romano Pontefice, da uno dei vescovi latini del Sud America, di elevano la Vergine Maria allo status di ipostasi. Maria diventa la quarta ipostasi. Questa proposta fu accompagnata dall'approvazione scritta di numerosi esponenti del clero e del popolo, che egli raccolse in 23 volumi. Il signor Muhammad Al-Sammak, membro del Comitato per il dialogo islamo-cristiano, ha affermato che i musulmani non capiscono da dove i cristiani abbiano preso la Trinità, quindi li introducono a una nuova trinità. Qual è stata la reazione del Vaticano alla proposta? La proposta fu deferita ad un comitato che dopo tre giorni, mentre il mondo era ancora in piedi, rispose che la proposta era stata respinta. Non hanno fatto nulla con la proposta. Mentre questo vescovo e coloro che concordano con lui nelle sue parole avrebbero dovuto comparire davanti a un tribunale ecclesiastico che giudicasse la sua dottrina e lo criminalizzasse perché mette la creatura nella posizione di Creatore, così lo ha spogliato e separato in modo che il suo insegnamento non si diffonderebbe tra la gente. Il Vaticano non si è pronunciato sulla validità di questa affermazione, come se dicesse che accogliere l'idea richiede preparazione, così come la preparazione è arrivata ad accettare l'emanazione dello Spirito Santo dal Figlio e come la preparazione è arrivata ad accettare l'Immacolata Concezione di la Vergine, e quindi potrà trovare accoglienza più tardi!
Vedete quindi che questi problemi creano una grande distanza tra le due Chiese e, nonostante ciò, questo secolo è stato testimone di tentativi di colmare il divario e ricucire la frattura. Lascio a Padre Elias Khalifa il compito di parlarne, se gli sforzi provengono da punto di vista dottrinale o da un punto di vista formale superficiale, come ad esempio la Pasqua.
[Intervento di padre Harith Ibrahim, parroco della Chiesa greco-ortodossa in Kuwait, nel salone della chiesa latina della Sacra Famiglia, all'udienza della parrocchia maronita. Pronunciato martedì sera, 18 aprile 2000]
Segni precedentemente menzionati sulla Vergine Maria. La profezia di Ezechiele in cui dice:
” ثم أرجَعَني ( الرب ) إلى طريقِ بابِ المَقدِسِ الخارجيّ المتّجه نحو الشرق، وهو مُغلَق. فقال ليَ الرب: هذا الباب يكونُ مُغلَقاً، لا يُفْتَح، ولا يَدخُل منه إنسانٌ. لأن الربَّ إله إسرائيل دَخَلَ منه، فيكونُ مغلَقاً ” (حزقيال 1:44-2) أي يبقى هكذا، لا يَمَسُّه إنسانٌ لأنه للرب.
Anche Giuseppe capì il segreto del roveto che Mosè vide. Dice nel Libro dell'Esodo:
” وأمّا موسى فكان يرعَى غَنَم يَثرون حميه، كاهن مديان. فساق الغنم إلى وراء البَرّية وجاء إلى جبل الله حوريب. وظهَرَ له ملاكُ الرب بلهيب نارٍ من وسط عُلّيقة. فنَظَرَ وإذا العلّيقة تتوَقَّدُ بالنّار والعلّيقةُ لم تكن تحتَرق. فقال موسى أَميلُ الآن لأَنْظُرَ هذا المنظَرَ العظيم: لماذا لم تَحترق العلّيقة؟ فلمّا رأى الربُّ أنه مال ليَنظُرَ ناداه اللهُ مِن وسط العلّيقة وقال: موسى، موسى. فقال: ها أنا ذا. فقال: لا تقترِب إلى ههنا. إخلَعْ نعلَيك من رجلَيك، لأن الموضِعَ الذي أنتَ واقفٌ عليه أرضٌ مقدّسة.” (خروج 1:3-5)
Giuseppe capì il segreto del roveto, capì che nella Vergine abitava il fuoco della divinità, la pienezza della divinità, tutta, si è incarnata nel grembo della Vergine. Togliti le scarpe, cioè togliti i pensieri vecchi, superati, perché la terra sulla quale stai è terra santa, perché il Signore l'ha calpestata. La Vergine è il trono di Dio. È così che l’onore viene alla casa di Dio e a tutto ciò che appartiene a Dio. Tutto ciò che è dedicato a Dio diventa onorato e altamente dignitoso da tutti coloro che credono e adorano.
Informazioni sulla rivista Ortodossa Heritage